Comunale di Sesto San Giovanni
L’Avis comunale di Sesto San Giovanni nasce nel lontano 1937 e deve le sue origini ad un doloroso e drammatico incidente occorso ad un operaio della Breda che, nel recarsi al lavoro, fu investito da un tram lungo viale Umberto attuale viale Casiraghi. Il signor Pozzi, l’operaio in questione, aveva una gamba sotto le ruote e i soccorsi tardarono alquanto ad arrivare perché il personale in servizio preferì allontanarsi e nascondersi per evitare l’arresto. Tra i cittadini accorsi si trovava un amico dell’operaio investito, il signor Gianni Rossi il cui intervento permise il trasporto del ferito all’Ospedale di Monza con un mezzo della Croce Verde. L’intervento di amputazione della gamba, necessario per salvare la vita di Pozzi, richiedeva tuttavia grandi quantità di sangue per trasfusione e proprio Gianni Rossi risultò l’unico compatibile fra i cinque cittadini che si presentarono per donare il loro sangue. Rossi diventò così il primo donatore di sangue di Sesto San Giovanni e, consapevole del fatto che il suo sangue aveva salvato la vita del suo sfortunato amico, promise a se stesso di non considerare unica quella sua esperienza di donatore volontario. Quindi, dopo aver convinto alcuni medici, con la collaborazione del Prof. Lolli, già primario dell’ospedale di Desio, propose al dottor Vittorio Formentano, creatore dell’Avis, di creare una sezione dell’Avis proprio a Sesto San Giovanni e in breve tempo la proposta divenne un fatto concreto. La prima sede sociale dell’Avis di Sesto era sita in via Rovani nei locali delle Casse Mutue ed ebbe come primo Presidente proprio il nostro Gianni Rossi.
La fondazione dell’Ospedale di Sesto San Giovanni nel 1962 consentì all’Avis di acquisire degli spazi idonei ad effettuare l’attività di raccolta sul territorio in completa sicurezza: l’emoteca, situata all’inizio nei locali sopra la portineria dell’ospedale, venne consegnata in gestione all’Associazione che ne affidò la guida sanitaria al Dottor Ennio Serio, responsabile del Centro Trasfusionale dal 1962 al 1995 anno in cui il centro passò sotto la gestione della U.S.S.L n.65 (divenuta di lì a poco n.31). In quei trent’anni l’Avis di Sesto, sotto la presidenza ultravententennale di Paolo Monguzzi, conobbe una crescita vertiginosa grazie anche alla radicata presenza nelle fabbriche del territorio di importanti e folti gruppi aziendali di donatori. Tutta la vita della nostra città in quegli anni ruotava intorno ai nomi di Breda, Falck, Marelli, OSVA, Campari, Redaelli: microcosmi che contavano un numero di lavoratori maggiore al numero dei cittadini di moltissime città italiane. Gli operai, grazie alle politiche di supporto di illuminati imprenditori che ne agevolarono la spinta solidaristica, costituirono all’interno di quelle importanti fabbriche gruppi organizzati di donatori che non solo rispondevano prontamente alle chiamate dell’ospedale ma provvedevano ad organizzare raccolte proprio all’interno dei luoghi di lavoro. Capitava quindi che la mattina presto, smontati dal turno di notte, operai provenienti non solo da Sesto ma anche dalla provincia di Bergamo o Brescia, riempissero la sala d’attesa del centro trasfusionale rispondendo immediatamente alle richieste di sangue che provenivano dall’ospedale e lanciando così il seme della solidarietà anche in altre città che ne seppero, col tempo, raccogliere i frutti.
Il momento di maggior successo della collaborazione tra l’Ospedale di Sesto e l’Avis fu raggiunto con il posizionamento nei giardini dell’Ospedale del monumento dedicato ai donatori di sangue la cui ideazione fu dell’attuale Presidente dell’Avis Comunale di Sesto San Giovanni Dante Piero Belotti all’epoca Responsabile del Gruppo Aziendale Avis-Falck. I lavori di realizzazione, iniziati nel 1980, durarono cinque anni. Il monumento fu ricavato da una lastra di acciaio di 5 tonnellate regalata dalla Falck e vide, per la sua realizzazione, l’impegno volontario e gratuito di operai della Falck e di aziende, che con la Falck collaboravano. L’idea del monumento fu del Geometra Walter Marostica mentre la direzione dei lavori fu del tecnico donatore Giovanni Casano. Grazie all’incontro tra Dante Belotti e l’allora Presidente della U.S.S.L. Annunziata Cesana fu possibile posizionare il monumento per ricordare tutti i donatori di sangue lì dove era il suo luogo naturale e cioè all’interno dell’Ospedale cittadino. La cerimonia di inaugurazione si svolse il 13 maggio 1985 alla presenza del Dottor Alberto Falck e della moglie Cecilia che ne fu la madrina. Era presente, alla sua prima uscita ufficiale da sindaco di Sesto, una giovanissima Fiorenza Bassoli che assistette all’insolito spettacolo della Santa Messa celebrata sulla scalinata del Padiglione nuovo ed al concerto che un’orchestra da 80 elementi tenne negli spazi davanti all’attuale palazzina degli uffici amministrativi.
Esattamente dieci anni dopo l’Avis lasciava ufficialmente la gestione del Centro Trasfusionale all’amministrazione sanitaria pubblica, in un momento molto delicato che, con la chiusura delle grandi fabbriche sestesi, vide una forte contrazione nelle donazioni e nel numero dei donatori effettivi. Ma il privilegiato rapporto di collaborazione tra l’Avis di Sesto e il nostro Ospedale continua ancora adesso, nonostante la crisi economica che ha colpito duramente le risorse destinate alla sanità: anzi proprio in questo momento bisogna rinsaldare le alleanze per costituire un fronte comune contro le difficoltà. I volontari Avis sono comunque presenti durante l’attività di raccolta presso i locali del centro trasfusionale ospedaliero, pronti a supportare il personale medico e paramedico ma soprattutto i donatori di sangue; i volontari effettuano il prezioso lavoro di reclutamento di nuovi donatori con una capillare attività di propaganda sul territorio e nelle scuole, effettuano la chiamata dei donatori ed il servizio di prenotazione delle donazioni.
La nascita della nuova Azienda Ospedaliera ICP ha costituito una vera svolta nella gestione dell’attività trasfusionale, dopo gli anni non troppo felici sotto Vimercate.
Nuovi traguardi vanno raggiunti insieme a partire dalla realizzazione del nuovo Centro Trasfusionale che, con lungimiranza, il Direttore Generale dell’Azienda Dottor Alessandro Visconti ha voluto posizionare presso il P.O. di Sesto riconoscendo così a tutti coloro che in questi anni hanno contribuito a continuare l’ideale di Vittorio Formentano e Gianni Rossi, medici, infermieri e volontari, il prezioso lavoro svolto nel nostro Centro Trasfusionale.