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Si può donare di più

In Italia la donazione di sangue è un fenomeno a basso livello di familiarità ed interesse.

Questo è quanto risulta da una indagine telefonica svolta dalla Directa su un campione di 1015 partecipanti di età compresa tra i 25 ed i 55 anni su tutto il territorio nazionale , che ha messo in mostra come il 79% degli italiani non è mai stato un donatore di Sangue.

Solo il 5% degli adulti intervistati si è dichiarato essere un donatore abituale - afferma il dott. Antonio Valente, della Directa, responsabile dell'indagine - mentre meno dell'1% si è dichiarato un recente donatore, cioè entrato nel circuito donazionale dell'ultimo anno. La media delle donazioni è di 1 - 2 volte l'anno. Da sottolineare anche che il 6% si è dichiarato un donatore occasionale e il 10% un ex-donatore.

Nel gruppo dei non donatori, solo il 22% ha espresso il proprio interesse a diventarlo in futuro ma, tra questi, solo il 2% si sente sicuro. In questo contesto l'Avis viene considerato un soggetto centrale nel panorama della donazione di sangue nel nostro paese, ma non l'unico. Infatti, pur essendo al primo posto, è rappresentato da meno del 50% del campione intervistato. E' comunque una convinzione diffusa e condivisa che l'Avis sia una organizzazione di cui ci si possa fidare (79%), ma che vi sia una sostanziale mancanza di informazione sul tema e che bisognerebbe fare più pubblicità per indurrà la popolazione italiana a donare il sangue (89%).

Fra i donatori si confermano due direttrici motivazionali principali. La prima e la più importante (67%) è di natura umanitaria, etica e culturale:

- un donatore è orgoglioso di compiere un gesto di solidarietà per dovere civile o per motivi umanitari ed è cosciente dell'importanza di ciò che fa.

- la seconda (23%) è di natura specifica e contingente: un donatore è spinto a farlo perché una persona cara ha bisogno di sangue o perché è stato convinto da parenti ed amici.

In particolare l'analisi dei dati mostra come la prima motivazione sembrerebbe maggiormente rappresentata dai donatori più giovani e dalle donne che abitano nel Nord del Paese e costituiscono al tempo stesso la fascia di popolazione con frequenze di donazione più elevate. La seconda ragione motivazionale è più facilmente abbinabile a un profilo di donatore maschio, non particolarmente giovane che dona meno frequentemente durante l'anno.

Discorso a parte meritano i non donatori che, sempre secondo l'indagine, non lo sono perché non hanno mai avuto modo di pensarci o l'opportunità di farlo (59%). Vale la pena segnalare le principali motivazioni specifiche che spingono una persona a non donare il proprio sangue che sono la paura, la mancanza di riferimenti, la diffidenza verso le associazioni o motivi di salute.

 

Credits

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In collaborazione con Demetrio Caridi

Dati associazione

Avis Bresso - CF 97118060157

Avis Cinisello Balsamo - CF 94534950152

Avis Cusano/Cormano - CF 91024900150

Avis Sesto San Giovanni - CF 03121480150