Donazioni in crisi per Avis e Aido

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Dal Giorno del 20 Agosto 2011 Articolo di Luca Zorloni

VIVONO in simbiosi, l'Avis el'Aido di Cusano e Cormano, mala linfa che le alimenta scarseggia:

le iscrizioni si assottigliano, trovare nuove leve diventa sempre più difficile e il futuro si prospetta grigio.

Le due associazioni, rispettivamente per la donazione del sangue e degli organi, sono due formiche:

lavorano in tandem sulle iniziative, occupano uffici contigui nel palazzo delle associazioni di Cusano in via Zucchi, condividono presidenti e consigli direttivi, tanto che il numero uno di Avis, Giovanni Zanon, ha una poltrona in Aido e viceversa, per risparmiare al massimo sulle risorse, già scarse, e da quest'anno ulteriormente ridotte dal contributo di 581,50 euro annui per le spese d'affitto da corrispondere al Comune («Giusto, eh!», dicono i responsabili).

Ma non basta: Aido, a sei mesi dalla scadenza del mandato di presidente Luigi Travagli, lancia l'appello per radunare nuovi iscritti. «Dobbiamo fare di più».

Le premesse ci sono: i due Comuni a cui le associazioni fanno capo, Cormano e Cusano, offrono un bacino di possibili iscritti di oltre 38mila abitanti, ma solo mille di questi hanno una tessera delle due associazioni.

Avis raduna appena 200 donatori; se la passa meglio Aido con 800 sottoscrizioni.

MA COME si combatte la crisi?

Travagli un'idea ce l'avrebbe: entrare nelle scuole.

Impresa non facile purtroppo, visto che per complesse procedure burocratiche sono più le volte in cui i volontari vengono rimbalzati. Ma la fatica viene ripagata: l'ultimo incontro, organizzato a febbraio all'Ipsia Molaschi, è valso una raccolta fuori programma di 38 sacche di sangue e iscrizioni a pioggia nei Comuni di residenza degli studenti.

«È un traguardo importante — spiega Zanon —, perché i donatori più giovani possono rispondere senza problemi all'appello mensile rispetto a quelli più anziani, afflitti magari da qualche acciacco che rallenta il prelievo». Ogni 24 giorni infatti, per i volontari Avis c'è la chiamata per il plasma; ogni 90 per gli uomini e 120 per le donne invece, il prelievo di sangue intero.

Nei primi sei mesi l'Avis ha raccolto 280 donazioni, «un dato nella nostra media — commenta Zanon — ma si può fare di più».

Don Fabrizio Barlozzo, responsabile dell'oratorio della parrocchia di Cusano nonché donatore tra i più attivi, ha deciso di dare una mano aprendo le porte ai volontari Avis-Aido perché raccontino le loro esperienze ai ragazzi.

«Educazione e promozione, è questo di cui abbiamo bisogno — insiste Travagli—. La donazione è un gesto importantissimo per la collettività, ma bisogna farlo conoscere».

In autunno alcune iniziative sul territorio mirano ad allagare le fila dei soci. «L'obiettivo? — conclude Zanon — Arrivare a 250-300 iscritti sarebbe già un grando passo».